Studio di psicologia ALISE'
Non puoi essere te stesso, se non sai prima chi sei" Neruda
Cosa si intende per orientamento sistemico-relazionale?
Secondo l’orientamento sistemico-relazionale ogni individuo non è un’entità a sé, ma fa parte di diversi sistemi (famiglia, coppia, ambiente lavorativo...).
Il concetto di “sistemico” si riferisce al fatto che il malessere presentato dalla persona viene letto non tanto come problema dell’individuo, ma come espressione di disagio di uno dei sistemi di appartenenza.
Viene solitamente privilegiata l’ottica familiare, ma le dinamiche disfunzionali possono collocarsi anche nel sistema coppia, nell’ambiente lavorativo, nel gruppo amicale, etc.
Non sono tanto le persone ad essere considerate problematiche o malate, ma le relazioni che esistono all’interno di un dato sistema e su queste si va a lavorare.
Il sintomo è semplicemente un modo per esprimere il disagio che la persona sta vivendo.
Il termine “relazionale” si riferisce al fatto che l’identità individuale viene considerata come frutto delle relazioni significative che la persona ha intrattenuto nel corso della sua vita; pertanto, un'eventuale problematica non viene letta e trattata come caratteristica insita nell’individuo, ma come esito di esperienze relazionali.
Il fine dell'intervento è quello di trovare modalità relazionali diverse con i sistemi di appartenenza.
Quali sono gli obiettivi dell'intervento?
L'approccio sistemico punta ad intervenire non tanto, e solo sui sintomi, ma soprattutto sulle relazioni che essi stanno vivendo, sulle comunicazioni che mettono in atto e sulle dinamiche disfunzionali che fanno nascere il sintomo all'interno di un sistema familiare.
Quanto dura un percorso?
Non è possibile stabilire a priori la durata di un percorso, ma tale modello di intervento si caratterizza per essere un percorso a durata medio-breve, con incontri a cadenza tendenzialmente quindicinale (indicata per coppie e famiglie), settimanale per terapie individuali.
A chi può essere utile un intervento sistemico-relazionale?
L’approccio sistemico-relazionale può rivelarsi utile per le persone che ritengono avere delle difficoltà in specifici rapporti (di coppia, genitoriale, lavorativo, etc).
In particolare può rivelarsi utile al presentarsi di problematiche evolutive da parte dei bambini e/o degli adolescenti.
Questo tipo di intervento è inoltre finalizzato a leggere alcuni eventi e situazioni in modo maggiormente tollerabile da un punto di vista emotivo e trovare un significato possibile a difficoltà personali e/o familiari.
Il lavoro psicologico non è dunque prettamente rivolto al trattamento del sintomo presentato, ma alle situazioni relazionali che lo hanno generato.
Come si sviluppa il processo di intervento?
Il processo di intervento va inteso come incontro a due, sistema e psicologo, in cui lo psicologo interviene per scoprire e comprendere l’equilibrio del sistema che ha di fronte e per entrarvi con il fine di comprenderne l’armonia, allo scopo di creare nuove ristrutturazioni con i tempi che il sistema sarà disposto a concedere.
Perché si crei questo dialogo occorre che si riscuota una certa risonanza tra psicologo e cliente. Questa empatia consentirà allo psicologo di analizzare quali argomenti del paziente “risuonano” ed acquistano significato in se stesso e viceversa.
L'intervento rivolto alla coppia o alla famiglia, può essere svolta da due psicologi, in questo caso si parla di co-terapia.
Il modello teorico a cui facciamo riferimento è l'orientamento sistemico-relazionale.
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